Uno spot televisivo di VanMoof, un produttore di ebike con sede nei Paesi Bassi, è stato bandito dalla televisione francese per un motivo decisamente sorprendente.
Lo spot di 45 secondi, uscito all’inizio di questo mese, raffigura un’auto dall’aspetto futuristico che si fonde nell’etere mentre riflette scene di traffico e proteste civili.
Una scena ‘troppo forte’ secondo le autorità i francesi che ne hanno proibito la messa in onda sul territorio nazionale.
Ecco lo spot in questione:
Secondo l’agenzia di marketing olandese Adformatie, la pubblicità è stata vietata dall’Autorité de Régulation Professionelle de la Publicité (ARPP), l’autorità francese che regola la pubblicità, per aver incitato un “clima di paura” ed aver messo in cattiva luce l’industria automobilistica.
La pubblicità della Van Moof, a dire il vero, sostiene soltanto che nelle nostre città le automobili non siano la risposta più adatta ai problemi legati alla mobilità — soprattutto quando il mondo intero si trova nel bel mezzo di una crisi climatica
La Van Moof, ovviamente, sostiene che sarebbe meglio guidare una delle loro biciclette elettriche. Ed a prescindere come la si pensi, questo sembra un messaggio assolutamente pertinente per una campagna pubblicitaria.
Il problema infatti non è l’uso dell’auto, o l’industria automobilistica in sé. Il problema sta nelle scelte individuali che facciamo quando si tratta di trasporto personale.
Le biciclette non sono una novità, i loro vantaggi rispetto alle auto sono noti da decenni. Sono più sane, più facili da parcheggiare, migliori per l’ambiente e, in molti casi, più veloci della guida.
Nonostante questo, continuiamo ugualmente a guidare automobili in città che sono già ampiamente congestionate – aumentando il traffico e facendo salire i livelli di inquinamento.
Un concetto, questo, che la Van Moof ha scelto di affrontare con una campagna pubblicitaria che sembra voler suonare un vero e proprio campanello d’allarme.
In una dichiarazione tradotta ad Adformatie, il fondatore di VanMoof, Taco Carlier, ha dichiarato: “Siamo sempre stati consapevoli del fatto che questa pubblicità non abbia nulla a che vedere con la pubblicità di una bicicletta. È uno stimolo all’azione, un’opportunità per lasciarsi il passato alle spalle e fare progressi reali che andranno a beneficio di tutti”.
“Mettere in discussione lo status quo porterà sempre a un confronto, ma volevamo raggiungere questo obiettivo fin dall’inizio.”
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